2014

Nell’ambito di un progetto di ricerca intrapreso con l’ACUDIPA (Associazione per la Cura delle Dipendenze Patologiche), sono stati presi in esame 13 casi di giovani accolti nel periodo tra il mese di gennaio 2012 e il giugno 2013.
L’età media è di anni 37,4 di cui il 25% con precedenti esperienze in altre comunità. Sempre del 25% la percentuale di coloro che sono entrati per provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.
Il 38,46% presentava patologie collaterali alla dipendenza (HIV-HCV).
La sostanza primaria utilizzata si presentava così distribuita: eroina 46,15%; cocaina 23,07%; alcol 15,39%; altro (abuso di psicofarmaci) 15,39%.
All’ingresso il 76,92% dei casi assumeva psicofarmaci prescritti dal Ser.T. o da altri Servizi pubblici invianti; inoltre, il 53,84% seguiva terapie sostitutive degli oppiacei (metadone, suboxone).
Di particolare rilievo il dato per cui il 92,31% delle persone è stato completamente disintossicato, mentre il 69,23% ha portato a termine un periodo in comunità di almeno 6 mesi.
Queste evidenze dimostrano, a nostro avviso, che la disintossicazione è possibile, soprattutto in un ambito, qual è la comunità, ispirato all’accoglienza e alla promozione integrale della persona. Per noi, naturalmente, si tratta di una fase iniziale del programma, che prosegue accompagnando i giovani verso una sempre maggiore conoscenza di sé ed una progressiva capacità di relazioni positive, in una parola ad un autentico cambiamento.
Come padre Matteo Tagliaferri ripete da oltre 20 anni, chiunque – se lo vuole- può riconquistare la propria vita, quali che siano i problemi che ha incontrato.