In considerazione del continuo dilagare, nel nostro territorio, del fenomeno delle dipendenze, dell’abbassamento dell’età di primo utilizzo, degli effetti deleteri che si procurano a livello cerebrale e a livello comportamentale, a cui noi tutti quotidianamente assistiamo, è necessario ed indispensabile prendersi cura dei nostri giovani, farli incontrare con chi ha sofferto la dipendenza e oggi sta bene; quindi tornare a dialogare con loro per aiutarli a crescere criticamente e anche interiormente e ridurre così la domanda di sostanze, fosse anche solo per “finalità ricreative”.
Con le loro testimonianze i giovani della Comunità hanno voluto lanciare un messaggio positivo e una riflessione sull’importanza della vita, che non va sprecata con l’uso di sostanze stupefacenti e di alcool, mava vissuta nella sua pienezza, affrontando e non fuggendo anche le difficoltà e i disagi che la realtà pone, facendo forza, soprattutto, sui valori e atteggiamenti positivi.
Mettere in comune i disagi, le difficoltà incontrate nel corso della crescita, le ragioni che hanno portato all’uso/abuso di sostanze, fare presente che esiste la possibilità di affrontarli e risolverli, senza compromettere la propria salute fisica, psichica ed interiore, provoca sicuramente attenzione nell’animo degli adolescenti, più sensibili a queste tematiche, ma deve tornare a provocare una reazione significativa anche nel mondo degli adulti, che hanno rinunciato al proprio ruolo di educatori e di formatori, lasciando così i giovani soli nelle vicissitudini della vita, privi di strumenti adeguati per affrontarla.
Bisogna dare continuità a questa esperienza di condivisione e di arricchimento umano, affinché i giovani non siano più soli, grazie anche alla responsabilità dimostrata dalle Istituzioni.