Testimonianze

TESTIMONIANZE e RIFLESSIONI dei GIOVANI

Qui sono riportate alcune delle più significative riflessioni dei nostri giovani; in esse c'è il racconto di un vissuto fatto di disagi e di sofferenze; ma c'è soprattutto la testimonianza forte di una esperienza profondamente intensa e trasformatrice come quella che si fa nella Comunità in Dialogo. Sono espressioni diverse ma unite in uno stesso sentimento di stupore per la scoperta della possibilità di amare aldilà delle ferite dell'anima per aprirsi a qualcosa di più grande che ci trascende e ridona senso e valore alla nostra esistenza.

 

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DICONO di NOI: RIFLESSIONI di AMICI

 

 "Oggi e sempre riconosco che IL PIU' GRANDE REGALO per la Colombia E' stato LA COMUNITA' in DIALOGO, perchè I GIOVANI che vivono in profondità lo spirito della Comunità CAMBIANO, si vanno trasformando e danno un senso alla propria vita. Digli a padre Matteo GRAZIE di CUORE perchè ha permesso che nascesse questa bella ESPERIENZA a Soacha. Per tutti un abbraccio di cuore e un felice anno pieno di Amore!" (Suor Noemi - responsabile del Centro Comunità in Dialogo in Colombia)

 

"Per me siete veramente un miracolo vivente e mi date anche delle belle lezioni quando vengo in mezzo a voi, in mezzo a questa “famiglia”." (Mons. Lorenzo Loppa - Vescovo Diocesi Anagni - Alatri)

 

"Credo che il successo di questa comunità sia quello di aver permesso a tante persone, di religioni diverse, di recuperare la loro anima, la loro libertà, il loro spirito; questo è il successo della comunità, aver restituito la libertà di coscienza a centinaia persone e che rappresenta la guarigione più importante che si possa avere."  (Onorevole Antonio Tajani - Vice-commissario europeo)

 

"È il lavorare sul positivo la grande “invenzione”.
Noi siamo abituati a lavorare sul negativo, il sintomo, la patologia, la malattia. Qui si lavora sul positivo, sulle responsabilità, su quello che di positivo c’è in ciascun essere umano. 
Ma è solo questo? È la fede? È pure questo.  Ci sono dei valori, dei principi che regolano la vita della comunità e che hanno un valore importantissimo.
Che cosa è che fa modificare questa persona e la fa uscire da un percorso terapeutico che lo porta verso una strada della cronicità? Qui non c’è più la cronicità, ma vi è la presa di coscienza della persona."  (Paolo Galimberti - Psichiatra – Direttore S.P.D.C. di Subiaco -Roma)

 

"Credo che la Comunità sia un grande segno. Mi pare proprio che era S.Vincenzo de Paoli a dire che: “un segno per capire quando le cose vengono da Dio è che si fanno da sole”. 
La prima testimonianza che io potrei offrire è questa “facilità”, questa “spontaneità”, anche se capisco bene e voi tutti capite bene, che dietro questa facilità, questa normalità, questa spontaneità, c’è il lavoro, la fatica, il sacrificio di tutti . Perchè il cammino che la Comunità offre non è un cammino facile, né prevede sconti. 
La Comunità non è un gruppo di persone che vive ripiegato su se stesso, che magari si lecca le ferite, o che si compiange a vicenda. È un gruppo di persone che va alla ricerca di “qualcosa”."   (Dom Mauro Meacci - Abate Monastero benedettino di Subiaco)

 

"La Comunità come esperienza assolutamente umana va totalmente e assolutamente vissuta incontrando le persone, stando con loro, mangiando quello che mangiano loro, facendo i loro stessi orari, ascoltando le loro storie, anche perchè ogni storia, ogni vita è un romanzo che merita di essere ascoltato."   (Mario Magini - Psicologo)

 

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LUCA VETTESE

Ho bussato alla porta di P. Matteo meno di un anno dopo la morte di mia madre, accaduta davanti ai miei occhi in seguito all’ennesima mia ricaduta nella droga.

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